Icone: tecnica
Fondi non dorati
Tuttavia gli sfondi delle icone non erano sempre dorati. Spesso - per ribassare il prezzo delle icone o in conformità a un significato simbolico particolare da dare ad esse venivano riempiti con diversi colori, molto spesso un giallo che somigliasse all’oro.
In alcuni casi (come per esempio nell’arte di Pskov) si preferiva usare l’orpimento, che grazie alla sua macinatura grossolana, con le sue particelle o granellini di pigmento, conferiva all’icona una brillantezza simile all’oro.
Lo sfondo poteva essere bianco, sottolineando nell’icona la simbologia del paradiso, blu (come il cielo o il cosmo) o verde, come nelle icone moscovite della metà del XVI sec., ai tempi di Ivan il Terribile; cinabro chiaro, rosso acceso, come nell’arte di Novgorod, del Sinai o di Cipro. Queste icone dagli sfondi colorati si diffusero soprattutto nel XIII sec, nell’epoca dell’influenza dell’arte occidentale e delle crociate (cfr. I. A. Šalina, La tecnica dell’icona e il suo simbolismo, traduzione dal russo in “Ubrus” n°4).