Itinerari nell'arte
In ogni opera loda l’Artefice; tutto ciò che trova nelle creature lo riferisce al Creatore. Esulta di gioia in tutte le opere del Signore, e attraverso questa visione letificante intuisce la causa e la ragione che le vivifica. Nelle cose belle riconosce la Bellezza somma, e da tutto ciò che per lui è buono sale un grido: “Chi ci ha creati è infinitamente buono”. Attraverso le orme impresse nella natura segue ovunque il Diletto e si fa scala di ogni cosa per giungere al suo trono.
(Vita seconda di S. Francesco di Tommaso da Celano, FF 750)
Il Signore ha illuminato gli occhi di Francesco e Chiara con il suo Spirito, perché riconoscessero le tracce dell’Autore di ogni Bellezza in tutte le cose create a partire dagli uomini nei quali risplende l’immagine del Padre Creatore e la chiamata a vivere secondo la forma del Figlio Redentore, in quel vincolo d’amore che lo Spirito suscita.
Tutte le creature sono fratello e sorella, dono buono di un Padre buono, Via per risalire all’amore dell’Altissimo che le create e le sostiene. Tanto più gli occhi malati di Francesco sono offuscati dalla cecità, tanto più si apre in lui quello sguardo che riconosce la bontà del Creatore presente in tutte le cose e Francesco compone il Cantico delle creature, nel quale il riconoscimento diventa riconoscenza e canto di lode.
In questa pagina desideriamo accostarci con i medesimi occhi dello stupore e della fede alla Bellezza che ha guidato la creazione di molteplici opere d’arte lungo i secoli.
Qui riconosciamo le orme del Creatore di ogni Bellezza e ci auguriamo che possano divenire Via per incontrare il suo volto.
Perché “la bellezza (che) salverà il mondo” (F. Dostoevskij) è il suo amore.
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