Foto monastero

Una chiesa... per una fraternità

 

La chiesa legata al nostro monastero esprime la vita della fraternità di sorelle povere che la abita, la sua sorgente e il suo pellegrinaggio nel tempo verso il compimento del mistero di Cristo in noi. Qui si manifesta la nostra vocazione di “piccolo gregge”, ecclesia radunata dal Signore in questo luogo per vivere una vita di lode in altissima povertà e santa unità, secondo il dono dello Spirito consegnato a Chiara d’Assisi. Infatti i luoghi in cui abitiamo non sono mai “neutri”, ma esprimono e plasmano la vita di chi li abita.

La chiesa e l’annesso monastero non sono nati per la nostra fraternità, ma adattati nel corso dei secoli ad una fraternità che qui si è trasferita a metà del XVI secolo. Fino ad allora le sorelle hanno vissuto prima in un piccolo centro vicino a S. Agata e poi in un altro luogo di questo borgo; ma il 25 marzo 1561 una frana distrusse buona parte del paese di S. Agata, compreso il monastero delle clarisse, che trovarono ospitalità in un fabbricato donato loro dai marchesi Fregoso, signori di S. Agata provenienti da Genova, ai quali apparteneva e dove con ogni probabilità risiedevano prima di costruire la Rocca.
La nostra chiesa

Chiesa
L’edificio donato risaliva al 1200/1300 ca. e aveva annessa una chiesa romanica del 1100/1200 dedicata a S. Maria Maddalena. La chiesa, ristrutturata alla fine del 1500 per adattarla alle esigenze della clausura delle monache, conserva ancora tracce dello stile romanico (rifacendo gli intonaci esterni sono state ritrovate tre finestre originarie, con il caratteristico architrave ad arco in pietra). L’interno è tutto in pietra e sono visibili tracce di antichi portali.

Nel 1951, la notte tra il 31 luglio e il 1° agosto, la chiesa ha subito un grosso incendio nel quale furono distrutti il coro e la sacrestia. Andarono perdute diverse statue, quadri antichi e paramenti sacri, ma il danno maggiore fu la distruzione di un Crocifisso della scuola di Giotto (uno dei tre della zona: uno si trova al Duomo di Rimini e uno nella chiesa di Talamello).

Nel 2008 il Signore ci ha fatto il grande dono di iniziare a ristrutturare gli spazi della nostra casa (chiesa e parte del monastero), per risanare e soprattutto per operare un adeguamento liturgico della chiesa, e permettere di poter celebrare secondo lo spirito di rinnovamento del Concilio Vaticano II.

Il 6 novembre 2010, dopo più di due anni di lavori, con il rito della dedicazione dell’altare siamo ritornate nel nostro coro e nella nostra chiesa per poter celebrare, pregare, lodare il Signore, il Donatore di ogni Bene. Questo è stato possibile grazie all’aiuto e al sostegno di tante persone, vicine e lontane, che sono venute in soccorso alla nostra povertà, e attraverso le quali il Signore ha portato a compimento questa grande opera, rendendo la nostra chiesa ancora di più la casa di tutti.
Chiesa

Coro
La chiesa è nata dall’ispirazione e maestria di due straordinari architetti (una coppia, Paolo e Marta Bedogni di Reggio Emilia) che si sono messi umilmente in ascolto della nostra vita. È una chiesa sobria e solenne allo stesso tempo, una chiesa pensata dalla vita che in essa si vive, dalla fraternità che la abita e che lì accoglie ogni persona che chiede di incontrare Dio. La sobrietà ha voluto dare risalto agli elementi liturgici, l’altare, l’ambone, la sede, il tabernacolo.

La chiesa offre un itinerario biblico-teologico che riporta al cuore della nostra fede cristiana: il mistero pasquale del Signore nostro Gesù Cristo, il Crocifisso risorto. Sono simbolicamente presenti 3 monti e un giardino, luoghi nei quali Dio mostra all’uomo la sua gloria, in una rivelazione che si fa incontro faccia a faccia nel suo Figlio, Crocifisso e Risorto.


Sede Sede Ambone
Coro Coro
Ambone Tabernacolo