Eventi
Marzo 2020
Dentro la pandemia che ci sta travolgendo l’umanità, che sta colpendo le nostre famiglie, tanti amici e tutti i popoli, ci sentiamo ancor più chiamate alla preghiera, anche a sostegno delle tante sofferenze che bussano alla nostra porta.
Decidiamo insieme di accompagnare questo tempo facendoci vicine ai fratelli, con una piccola registrazione di un momento di preghiera che ogni sera, via whatsapp, inviamo a tutti coloro di cui abbiamo il numero di telefono.
La distanza fisica a cui siamo costretti non ci impedisce di ritrovarci nel Signore, di deporre in Lui le nostre paure e dolori, di sostenerci a vicenda in questo tempo in cui le nostre certezze, e anche la nostra fede, vengono vagliate dalla prova.
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In questo cammino papa Francesco è stato ed è una guida per tutti.
Il 27 marzo, su una piazza San Pietro vuota e lucida di pioggia, in un silenzio che echeggiava milioni di preghiere e un bisogno universale di speranza, si è posato lo sguardo del mondo.
Alla voce emozionata di Papa Francesco si è unito il respiro affannoso della terra, in ansia per la pandemia che nel tempo di Quaresima sembra adombrare e sospendere il futuro.
A partire dalle ore 18.00, l’universalità della preghiera e l’unità spirituale hanno dato un timbro corale alle speranze del popolo di Dio, con Francesco solo a incarnare in modo plastico l'essenza del ruolo di "Pontefice", di ponte tra la terra bisognosa di risposte e il cielo a cui chiederle.
“Da settimane sembra che sia scesa la sera. Fitte tenebre si sono addensate sulle nostre piazze, strade e città; si sono impadronite delle nostre vite riempiendo tutto di un silenzio assordante e di un vuoto desolante, che paralizza ogni cosa al suo passaggio: si sente nell’aria, si avverte nei gesti, lo dicono gli sguardi. Ci siamo ritrovati impauriti e smarriti. Come i discepoli del Vangelo siamo stati presi alla sprovvista da una tempesta inaspettata e furiosa. Ci siamo resi conto di trovarci sulla stessa barca, tutti fragili e disorientati, ma nello stesso tempo importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme, tutti bisognosi di confortarci a vicenda. Su questa barca… ci siamo tutti.”
Parole di papa Francesco che ci spronano a farci carico gli uni degli altri. A Maria abbiamo affidato il cammino doloroso di questo nostro tempo ricordando tutti gli ammalati, quanti non possono stare accanto ai loro cari, i tanti morti, ma anche i medici, infermieri e infermiere, addetti dei supermercati, addetti alle pulizie, badanti, trasportatori, forze dell’ordine, volontari, sacerdoti, religiose e tanti, ma tanti altri che hanno compreso che nessuno si salva da solo.
“La preghiera e il servizio silenzioso sono le nostre armi vincenti”. Per noi come per le chiese e molte comunità è sospesa la celebrazione eucaristica quotidiana, ma questa diventa anche una opportunità per riscoprire ancora di più il valore della Parola, della Lectio e della preghiera liturgica a cui ci aggrappiamo e che nutriamo con ancora maggiore cura e desiderio.
Certamente questo, pur essendo un tempo di dura prova, può davvero essere anche una opportunità per la Chiesa nel suo ripensarsi accanto all’uomo.